COSA VOGLIAMO PER TAURASI

 

1. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA

LO SAPEVI CHE, I SINDACI SONO TENUTI A COMUNICARE, PER LEGGE, AI CITTADINI L'INCASSO TOTALE OTTENUTO CON I PRELIEVI E L'USO CHE NE FANNO? MA NESSUN SINDACO LO FA

 

La legge che ha istituito la Tassa sui servizi indivisibili dice chiaro e tondo che i sindaci devono indicare in modo "analitico" non solo il gettito incassato dagli immobili, ma anche l'uso che se ne fa in termini di servizi pubblici finanziati. E lo devono fare in modo chiaro e trasparente, non solo perché la trasparenza è un obbligo di legge, ma proprio perché per la natura stessa della TASI, per la prima volta nella storia italiana non più imposta sul patrimonio immobiliare, ma tassa per i servizi ricevuti.

 

Ecco la legge in questione, è la n. 147 del 2013 (Legge di stabilità), all'art. 1, comma 682 ha imposto che i Comuni con proprio Regolamento devono determinare non solo le aliquote, le detrazioni, esenzioni ecc., ma anche "l'individuazione dei servizi indivisibili e l'indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta".

 

Però non va assolutamente così. E' proprio quindi che le leggi ci sono ma nessuno le applica e ne mette a conoscenza i cittadini di ciò che essa prevede, come per esempio in questo caso, il loro DIRITTO ALLA TRASPARENZA. 


2. "BARATTO AMMINISTRATIVO"

LO SAPEVI CHE, SE AIUTI IL COMUNE NON PAGHI LE TASSE?

 

La crisi economica attanaglia ormai da molti anni il nostro Paese, così i Comuni sono messi a dura prova, in termini di risorse economiche. Tagli continui, con relativo innalzamento alle stelle di imposte e tariffe, comporta da un lato che i cittadini non riescono più a sostenere un'imposizione fiscale così elevata e dall'altro i bilanci comunali pieni di crediti di difficile se non impossibile riscossione.

 

Ci si ritrova con un debitore non più capace di adempiere ai propri doveri perché stremato economicamente. La legge n. 133 del 12 settembre 2014 (Sblocca Italia), prevede, all'art. 24 "Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio", il c.d. "BARATTO AMMINISTRATIVO", una possibilità per i Comuni di rimediare a questa situazione. Si tratta della possibilità di consentire che alcune imposte possano essere onorate attraverso la "pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute".

 

I contribuenti in difficoltà potrebbero assolvere ai propri doveri ed il Comune usufruire di questa forza lavoro, il tutto in un periodo in cui scarseggiano risorse.